“ORO GREGGIO” DA IL CORRIERE DELLA SERA

“Il Caffè” articolo di fondo del Corriere della Sera”
di Massimo Gramellini

Diciamoci la verità: se un qualunque intellettuale sussiegoso avesse rifiutato una cittadinanza onoraria perché precedentemente negata a un’anziana signora scampata all’Olocausto, nessuno si sarebbe stupito. Anzi, qualcuno ne avrebbe tratto pretesto per l’ennesima disputa ideologica. Invece a compiere la rinuncia è stato un comico, Ezio Greggio, e la vicenda ha subito assunto un tono diverso, persino sorprendente. Ovunque, ma in particolare da noi, le persone che sanno prendersi in giro non vengono prese sul serio. Puoi dire o fare la cosa più profonda del mondo, ma per essere considerato profondo devi aggrottare la fronte e atteggiare il volto a un’espressione che trasmetta gravità e senso di superiorità. Quelli come Greggio, faccia furba e lingua svelta, non sono ritenuti credibili. Alla corte dei tromboni, il comico deve accontentarsi di essere un apostrofo di distrazione tra le parole «m’annoio». Soltanto Shakespeare osava mettere in bocca al “fool” le frasi più importanti della tragedia, e per questo veniva contestato dai critici snob, che a differenza sua non erano geni. Greggio, il battutista Greggio, ha usato un gesto semplice per ricordarci una cosa semplice: il figlio di un soldato italiano internato dai nazisti non può accettare un riconoscimento che è stato negato a una persona, Liliana Segre, che ha condiviso quello stesso destino. Lo ha fatto senza polemiche, con l’aria di chi non vuole impartire lezioni a nessuno, e così ha finito per darne una a tutti.